Piero Monteverde, nato a Livorno nel 1914 ed ivi scomparso nel 2002, si espresse con un astrattismo geometrico realizzato con acrilico, operando nei ritagli di tempo dopo il quotidiano lavoro (fu proprietario e dirigente di una nota azienda livornese). Tenne mostre personali e partecipò a rassegne regionali e nazionali vincendo numerosi premi. Fu socio di varie associazioni fra le quali il Gruppo Labronico ed il Rotary Club, il quale gli conferì il massimo premio di quella associazione (Paul Harris Fellow) per aver seminato per tanti anni l’amicizia. Monteverde fu infatti fondatore, negli anni sessanta, del Cenacolo della Valle Benedetta, riunendo ogni domenica a tavola un numeroso gruppo di amici, amici che continuano a riunirsi per opera del continuatore del sodalizio, il figlio avvocato Umberto: gruppo aperto a tutti, dove non ci sono né regolamenti, né gerarchie, né quote da pagare: un fatto più unico che raro. Al Cenacolo della Valle Benedetta ospitò anche molti pittori e Giovanni March e Voltolino Fontani divennero suoi consiglieri per quanto riguarda la pittura. Fu anche affezionato socio del Gruppo Labronico e per il Gruppo realizzò numerose litografie da distribuire ai soci. Fra i suoi più cari amici frequentatori del Cenacolo della Valle Benedetta Giovanni March, Renato Natali, Voltolino Fontani, Dorino Dori, il celebre fotografo Bruno Miniati; ma ci fermiamo poiché l’elenco richiederebbe troppo spazio. Tutti i nomi dei frequentatori del Cenacolo sono stati pubblicati in tre libri (il terzo a cura del figlio Umberto) e sono centinaia. Durante le domenicali riunioni conviviali nessuno si accorse mai che era il padrone di casa.
Luciano Bonetti