Nato a Livorno nel 1920 ha cominciato ad interessarsi alla pittura verso la metà degli anni Trenta frequentando lo studio di Renuccio Renucci. Ma sarà dopo la Seconda Guerra Mondiale che Chevrier si iscriverà alla scuola d’Arte “Amedeo Modigliani” diretta da Voltolino Fontani esordendo con una pittura di ispirazione neocubista. Nel 1950 entra a fare parte del M.A.C. (Movimento Arte Concreta) con i compagni Gianni Bertini e Mario Nigro. Durante i 6 anni in cui l’artista rimane al MAC ha modo di partecipare a numerose esposizioni sia a Milano che a Roma, proponendo una pittura di tipo astratto-geometrica. Intorno al 1956 lascia il gruppo MAC e intraprende una nuova ricerca verso l’informale, ormai ben diffuso in tutta Europa. Rimane a Livorno fino al 1974 quando si trasferisce definitivamente a Milano, continuando una autonoma sperimentazione per tutti gli anni Ottanta e Novanta. Muore nel 2005.
Bibliografia: Ferdinando Chevrier, Vivere l’immaginario, Galleria Giraldi, 2002; www.archivichevier.it