Galleria d'Arte Goldoni
Livorno la tradizione e oltre…

Lloyd Llewelyn

Nasce a Livorno nel 1879 da una famiglia di origini inglesi. Data la sua attitudine all’arte, frequenta dal 1894 al 1899 la scuola di Guglielmo Micheli con i compagni Gino Romiti, Manlio Martinelli, Oscar Ghiglia e Amedeo Modigliani. In questi anni conosce anche Giovanni Fattori, che d’estate era solito far visita al suo ex allievo Micheli, ed è proprio Fattori che incoraggia Lloyd a frequentare lìAccademia del libero nudo dell’Accademia di Firenze. In questi anni inzia una fittissima attività espositiva sia in Italia, sia all’estero. Nel 1904 si trasferisce definitivamente a Firenze, ed è in questo ambiente artistico che conosce molti artisti: Adriano Cecioni, Niccolò Cannicci e Antonio Discovolo con il quale si recherà più volte nella zona delle Cinque Terre in località Manarola, a sperimentare la tecnica divisionista. Nel 1904 espone alla Secessione di Palazzo Corsini; l’anno dopo è invitato per la prima volta a Venezia. Nel 1907 espone alla Secessione fiorentina con opere come “La casa rosa”, “Alba a Manarola” ed altre. Quello stesso anno si reca all’isola d’Elba , della quale si innnamorerà a prima vista per la natura incontaminata, e l’isola farà da soggetto a molti dipinti, alcuni dei quali presentati alla Biennale venziana del 1909; in questo stesso anno espone anche a Parigi al Salon d’Automne. Nel 1910 partecipa all’Esposizione Internazionale di Bruxelles, dove vince la medaglia di bronzo; nel 1910 e 1912 è alla Biennale di Venezia; nel 1911 vince la medaglia di bronzo all’Esposizione Internazionale di Barcellona. Con il gruppo Giovane Etruria partecipa nel 1914 alla Secessione di Roma. Nel 1920 è vice presidente della Società Promitrice di Belle Arti di Firenze. Nel 1929 partecipa alla I° Mostra d’Arte del Novecento Italiano a Milano. Seguono numereso altre prestigiose esposizioni. Nel 1944 a causa della sua cittadinanza inglese viene internato assieme al figlio Roberto nel campo di concentramento di Fossoli e poi trasferito in Baviera, dove rimane fino al maggio del 1945. Muore a Firenze nel 1949. Dopo la su morte, l’amico Roberto Papini, fa pubblicare le memorie dell’artista nel volume “Tempi Andati”.