Con questa iniziativa la Galleria d’arte Goldoni, che da più di dieci anni opera a Livorno, inizia un nuovo percorso di indagine sull’arte livornese e più in generale toscana del Novecento, riscoprendo artisti dimenticati o poco valorizzati, attraverso lo studio e l’analisi del loro percorso pittorico, grazie alla felice collaborazione del titolare Massimo Padovani con gli storici dell’arte Gianni Schiavon e Valentina La Salvia. Piero Monteverde, il protagonista della mostra che sarà inaugurata sabato 15 maggio alle ore18.30, è stato pittore astratto, amico di Voltolino Fontani e di Giovanni March, e da loro incoraggiato, ha iniziato a dipingere negli anni Settanta. Le sue opere sono essenziali, nitide, nude ma non scabre, liberate sapientemente d’ogni gabbia disegnativa – come pochi artisti astratti hanno saputo realizzare – coi colori a sfiorarsi l’uno l’altro, in esse le forme si giustappongono e si sovrappongono, si incontrano e si incastrano, sospese, concatenate, in bilico tra l’abbraccio e lo scontro, tra la danza ed il conflitto; calibrate sempre attentamente alla ricerca di un ritmo e di un ordine interno alla composizione. Ma Monteverde è stato anche il creatore del Cenacolo della Valle Benedetta, coacervo di artisti e collezionisti, amanti d’arte e uomini delle istituzioni, che a partire dagli stessi anni Settanta ha promosso numerose iniziative sulla pittura e l’arte a Livorno ed ha contribuito alla valorizzazione della Valle Benedetta. Per comprendere a pieno la figura di Piero Monteverde alle ore 17, lo stesso giorno dell’inaugurazione, sarà possibile partecipare a “Incontro d’arte alla Galleria Goldoni: Piero Monteverde” un approfondimento a lui dedicato, tenuto da Gianni Schiavon e Valentina La Salvia, che insieme a Massimo Padovani hanno anche curato il catalogo della mostra. L’incontro avverrà presso il locale Palcoscenico in piazza Goldoni di fianco al teatro.
Catalogo disponibile, con saggi di Gianni Schiavon e Valentina La Salvia, a cura della Galleria d’arte Goldoni, 84 pp.